INVENTARIO
Gli inventari del patrimonio vivente, come definiti dall’UNESCO con la Convenzione per la salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale (CPCI) promulgata nel 2003 e ratificata dall’Italia nel 2007, sono strumenti per identificare, conoscere e monitorare quegli elementi culturali vivi “che le comunità, i gruppi e gli individui riconoscono come parte del loro patrimonio culturale immateriale”. Questa Convenzione internazionale, progressivamente ratificata dai governi del mondo intero, diffonde a livello globale una trasformazione delle pratiche di identificazione, riconoscimento e documentazione del patrimonio culturale, raccomandando ai governi la “più ampia partecipazione possibile delle comunità che praticano e detengono tale patrimonio” (art.15 CPCI) nei processi di trasmissione e gestione del patrimonio.
In Casentino, abbiamo sperimentato un modello di inventario territoriale basato sulla pluriennale esperienza di animazione culturale dell’Ecomuseo e sulla partecipazione delle scuole del territorio insieme agli attori della società civile: gruppi informali, associazioni culturali, aziende e produttori locali, Proloco. Dei giovani “tutor territoriali” hanno lavorato alla compilazione delle schede in dialogo con le comunità patrimoniali, integrando anche, ove presente, la documentazione prodotta dalle scuole e quella del CRED ( Centro Risorse Educative e Didattiche).
Questo progetto pilota, favorisce il riconoscimento di “comunità patrimoniali” espressione che si ispira alla definizione proposta dalla “Convenzione quadro sul valore del patrimonio culturale per la società” (proposta dal Consiglio d’Europa a Faro nel 2005 e da poco ratificata dall’Italia).
Le comunità patrimoniali hanno al centro le comunità di pratica, formate da quei praticanti e detentori che sono i soggetti principali nei processi di trasmissione del patrimonio.